ALLE DONNE NAPOLETANE di Giuseppina Guacci Nobile – giugno 1832 –

Oh compagne, oh sorelle,
che di vostre bellezze innamorate
questa del mondo più serena parte,
poiché Natura al nostro suol comporta
tranquille aure adorate
ed amoroso fiammeggiar di stelle.
Certo quando fioria l’antico seme
che spento Italia or geme,
dolci carmi s’udirono e chiare imprese
perché voi foste in santo foco accese.
Dunque il sereno viso
levate al cielo, e gli amorosi labbri
ogni estinta virtù traggan di Lete,
e poiché aprire e governar potete
i cor più rozzi e scabri
col volger dè begli occhi o col bel riso
e far di questa terra un paradiso,
ove a grado vi sia,
la vostra mente al ben far si converta,
e non ricchezza ma virtute e onori

LE DONNE ITALIANE di Giuseppina Guacci Nobile – giugno 1834

Chi me, cui nella mente
arde una fiamma di santissima ira,
entro squallido tetto a prigion dira
chi me condanna irrevocabilmente?
Forse perché la vaga età fiorente
ancor mi ride, e in mezzo al sesso molle
nacqui dell’infelice numer’una,
roderà sempre il freno, impaziente
quell’ardito pensier ch’entro mi bolle
sempre in governo alla viril fortuna?
Ne mai di speme e di timor digiuna
cui tributano incensi il vile e il folle,
né mai per questo suol ch’io amo tanto
seguir potrò la sciolta fantasia
e d’un libero canto
allegrar l’ira mia?
Oh di luce mendico
erri pallido spirto illacrimato
qualunque mai volse in oscuro stato
del men provvido sesso il lume amico
e circondò d’un vel santo e pudico
la povera ignoranza e i dolci petti
isterilì con gel della paura
e noi tristi, dell’uom fatto nemico,
a spirar voglie astrinse e non affetti
e fè sembianti ad ogni vil pastura.
Giuseppina Guacci Nobile, 1807-1848 fu allieva della Scuola di lingua italiana fondata da Basilio Puoti dove si formarono anche Luigi Settembrini e Francesco De Sanctis.  Non fu soltanto una poetessa (conobbe Giacomo Leopardi al quale dedicò una canzoze qui leggibilehttp://fregnani.it/leopardi/documenti/Guacci_1839.pdf) ma una delle protagoniste femminili del Risorgimento italiano. Frequentò i salotti del liberalismo napoletano in cui si cospirava per l’indipendenza e per l’Unità d’Italia. Il salotto da lei frequentato più assiduamente  fu quello dove si riunivano musicisti come: Rossini, Donizetti, Bellini. Si dedicò all’alfabetizzazione e all’educazione dei fanciulli con gli scritti Alfabeto e Le seconde letture e fu tra le fondatrici de la Società degli asili infantili nonchè della Scuola delle madri convinta che: “…quando la maggior parte delle madri sarà sufficiente all’educazione dei figli, la società cambierà aspetto.”

“…Gli uomini persuasero le donne che la loro ammirazione, il loro affetto era a prezzo della loro inferiorità intellettuale, e le donne hanno così creduto, e ve n’hanno di colte che nascondono la loro cultura pel timore di essere annoverate fra le donne superiori, le pedanti, ed altre simili abbominazioni. Il maggior danno che risultò da tanto inganno, si è, a parer mio, il carattere fittizio, di cui le donne si sono rivestite per piacere agli uomini. Il naturale delle donne è intieramente frainteso e falsificato. Se le nazioni vogliono camminare alla libertà, è d’uopo, che non si trattengano in seno, terribile ingombro e potente avversario, un elemento impersuaso e malcontento così numeroso, qual’è il femminile.”  Anna Maria Mozzoni, 1837

Anna Maria Mozzoni, 1837-1920 è stata una pioniera italiana del femminismo. Si battè per tutta la vita per la concessione del voto alle donne. Nel 1878 rappresentò l’Italia al Congresso internazionale per i diritti delle donne tenutosi a Parigi. L’anno successivo fondò a Milano la Lega promotrice degli interessi femminili.

L’ITALIA DELLE DONNE NON Più MADRI di Rossella Pompeo – luglio 2011

I secoli fuggiti  la matura figura umana l’evoluzione della specie la morte degli ideali
Eccoci giunti là dove il cuore più non parla
La società progredita la crisi dell’economia le menti, le menti perdute, impazzite
Di coloro donne non più madri
Di colei segretaria allarmata:
“A mio figlio a merenda piace mangiare la mela
Mio figlio è un vecchio!”
L’Italia arresasi alle sue volgari deduzioni
L’Italia malata di pregiudizio
L’Italia delle donne non più madri
Ma frivole incapaci perdute nell’ansia di essere loro già vecchie
L’Italia dell’infanzia  negata l’Italia dove l’essere vecchi  è una vergogna     ©Rossella Pompeo

http://poesia.blog.rainews24.it/2011/07/04/rassegna-di-poesia-allisola-tiberina/

4 pensieri su “Donne nella poesia delle donne 1800-2011

  1. Cara Rossella,

    in relazione al tuo blog volevo dirti che ho scritto un paio di articoli
    su Vera Puoti discendente di Basilio.

    Femminile Plurale: intervista a Vera Puoti
    ISSN 1127-4883
    BTA – Bollettino Telematico dell’Arte, 28 Ottobre 2004, n. 377
    http://www.bta.it/txt/a0/03/bta00377.html

    Il ritratto del venerabile Giustino Russolillo di Vera Puoti
    ISSN 1127-4883
    BTA – Bollettino Telematico dell’Arte, 1 Marzo 2008, n. 481
    http://www.bta.it/txt/a0/04/bta00481.html

    Ciao, Stefano Colonna

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  2. E forse è per vendetta
    e forse è per paura
    o solo per pazzia
    ma da sempre
    tu sei quella che paga di più
    se vuoi volare ti tirano giù
    e se comincia la caccia alle streghe
    la strega sei tu.

    (Edoardo Bennato – la fata)

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